La recente “riforma Delrio” degli enti locali, ispirata anche dalla pressante esigenza di contrazione della spesa, ha demandato alle Regioni il compito di legiferare per individuare, in ambito locale, criteri piu efficaci nel determinare processi di associa- zionismo tra municipi. Il rischio da scongiurare, ora, e che norme locali inadeguate si ispirino a meri criteri quantitativi, tali da realizzare “fusioni a freddo”, decise in remoto, invise alle comunita locali poiche non aderenti ai bisogni del territorio. Una riuscita riorganizzazione dell’assetto spaziale/dimensionale e funzionale/or- ganizzativo delle autonomie locali ed, in particolare, dei comuni, specie nelle aree interne, invece, potrebbe contribuire alla ripresa economica del paese tornando a valorizzare quell’Italia minore, chiamata alla sfida della sopravvivenza e, quindi, della competitivita. Il presente lavoro vuole farsi strumento dialogico di aiuto alla deci- sione indagando, a partire da una sperimentazione condotta nel Centro Abruzzo, la possibilita di legare un’efficace ristrutturazione degli enti locali sia ad un’adeguata riconsiderazione pluri-direzionata di fattori fisico-spaziali, sia ad una complessiva re-interpretazione mirata, alle varie scale, dello schema di “funzionamento” del ter- ritorio.